Ecco in anteprima la seconda delle tre storie realizzate nel corso dell’incontro-esperienza di scrittura creativa che Roberto Alborghetti, direttore di Okay!, ha condotto a Capriolo (Brescia) nell’ambito di una iniziativa promossa dalla Scuola dell’Infanzia dell’ICS di Capriolo.
Il programma è stato preceduto e seguito da incontri con i genitori che sono stati guidati in un itinerario di conoscenza delle dinamiche narrative di fiabe, favole e storie. Nel corso di tre distinti laboratori con altrettanti gruppi di bambini sono state create tre storie “in forma di gioco”. Qui proponiamo la seconda (la prima è stata pubblicata nelle scorse settimane sempre su questo blog). Buona lettura…
PS. In MAIUSCOLO le parole che, scelte con un sorteggio, hanno guidato i partecipanti all’incontro nella creazione della storia.
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LA STORIA DELLA MAESTRA CHE CUCINAVA
LE TORTE ALLE ALBICOCCHE
C’era una volta una MAESTRA di nome Alessia che era grande di statura e che aveva un’AUTOMOBILE gialla con la quale andava al mare.
Alla maestra Alessia piaceva l’ALBICOCCA e ne mangiava una al giorno; quando poi andava in CUCINA preparava delle ottime torte con le albicocche.
Un giorno scoppiò un TEMPORALE: pioveva, c’erano lampi, tuoni, il cielo era grigio, scuro e c’erano nuvole arrabbiate con altre nuvole e con il sole.
Alla maestra Alessia piaceva stare a CASA sua: era bella, con due stanze, una finestra, una porta, il bagno, il tetto e aveva le pareti gialle.
In questa casa la maestra aveva un pennarello magico di colore NERO che usava per disegnare cuori, stelle arcobaleni il sole e una casa sull’albero.
Quando però disegnava una casa il pennarello diventava MARRONE e poi ARANCIONE.
La casa della maestra Alessia era circondata da un PRATO con fiori, erba, alberi, rose, cespugli, uno scivolo ,un’altalena, cavalli, asinelli, cagnolini e gattini.
Un giorno arrivò nel prato un SOLDATO che da dietro gli alberi controllava che gli animali fossero al sicuro.
C’era anche un DOTTORE che guariva gli animali; infatti aveva curato una FARFALLA che aveva le ali spezzate.
In questo prato si sentiva spesso il suono di una CHITARRA che suonava.