© Roberto Alborghetti
Il tempo e la ruggine hanno il fascinoso potere di modificare le cose senza l’apporto e il condizionamento della mano dell’essere umano. Sono davvero sorprendenti il lavoro e l’azione creativa che possono compiere le ruggini. Possono comporre e modellare scene infinite nelle quali i nostri occhi possono vedere e percepire orizzonti senza limiti. O cieli nei quali le nuvole lasciano incredibili scie rossastre, come le pennellate di un pittore sulla tela.
Ma queste immagini non sono dipinti, ma semplicemente fotografie dal vero (macro o ravvicinate) delle ruggini che viste su un cancello, tra le vie di Bitonto (Bari). Tutto è creato casualmente, senza un preciso intento, senza una ragione, che non sia quella del normale processo compiuto dalla decomposizione naturale degli elementi. Sorprendente, non è vero?
Queste foto astratte e macro fanno parte di “Lacer/azioni” (Lacer/actions), di Roberto Alborghetti, progetto multidisciplinare e di ricerca sull’apparente caos di manifesti pubblicitari strappati e decomposti, crepe naturali, crepe, graffi e segni e segni urbani e industriali, come appunto queste tracce di ruggine (Roberto ha raccolto finora in giro per il mondo oltre 100.000 immagini fotografiche …). Trasferite su tele, riprodotte su stampe o tessuti litografici, ricostruite su collage o scansionati in videoclip, le immagini di poster strappati e sfigurati e crepe naturali, corrosioni e graffi, giungono ad offrire e proporre nuovi significati ed espressioni al materiale in decomposizione.
*
Interessati a queste immagini in copie esclusive e originali? Volete organizzare un laboratorio didattico, come già attuato in diverse scuole? Contattare: okayredazione@gmail.com.