
L’emergenza sanitaria sta separando tantissimi nonni dai loro nipotini. Ecco allora il desiderio di scrivere una lettera… Come ha fatto nonno Lino.
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di Nonno Lino
C’era una volta una bambina che si chiamava Celeste. Era bella, con i capelli lunghi, il nasino alla francesina e gli piaceva tanto giocare: a nascondino, a chiapparella, allo schiaffo del soldato. In una cosa era bravissima disegnava molto bene. Disegnava la sua mamma, il suo papa, il suo fratellone e zia Silvia. In ogni disegno metteva tanti cuoricini ed erano bellissimi. Questa bambina aveva un nonno che si chiamava nonno Lino. Questo nonno alle ore 7 circa del mattino prendeva il caffe’ a casa sua. Mamma Elena si dava da fare e con tanta pazienza preparava la colazione per tutti. Mentre papà Paolo, mamma Elena, Lorenzo e nonno Lino parlavano, da lontano,con il suo pigiamino, a piedi nudi, con i suoi bei capelli lunghi sul viso, appariva lei, la regina della casa, la nipotina preferita, la piu’ bella del mondo. Era C e l e s t e!
Mentre lei andava sul divano per riposarsi ancora un po’, la sua mamma la copriva con una coportina di lana e le accendeva la televisione. Ricordo che i canali che lei preferiva erano il 41 o 42 o 43 o 44. Dopo un po’, nonno Lino si alzava dalla sedia, le andava vicino, prendeva il mignolino e lei rideva, poi gli prendeva la sua manina e la accompagnava al tavolo per fare la colazione.
Ricordo ancora che Celeste chiedeva alla mamma l’acqua, che lei beveva e anche nonno Lino prendeva un goccio d’acqua che si chiamava “nonino” e lo metteva nel caffè. Il tempo anche se bello passava in fretta. Lorenzo correva al bagno, mamma Elena e Celeste si preparavano per andare a scuola, papà Paolo si preparava per il lavoro, Nonno lino correva da zia Silvia per prepararle la colazione.
Celeste, ci vedremo molto presto e passeremo molto tempo insieme. Sono 3 parole: ti voglio bene. Sei l’amore di nonno. Ti invio tanti cuoricini.
Nonno Lino