Francesco Maria Greco ha partecipato, negli scorsi anni, ad alcune delle iniziative promosse da Okay! Aveva ricevuto riconoscimenti per i suoi lavori, eseguiti sempre con grande entusiasmo e passione. Ha una grande passione: dipingere e dare forma, attraverso i colori e le forme, ai suoi sogni, alle sue speranze e alle sue paure, che sono poi stati d’animo di tutti noi.
Francesco Maria ora frequenta la classe III A dell’Istituto Tecnico Economico Sistemi Informativi Aziendali dell’I.I.S “Marconi Guarasci” di Rogliano (Cs). La sua docente, Rosa Maricola, sempre attenta a valorizzare le iniziative didattiche, le risorse e le potenzialità degli studenti, ci ha segnalato un bellissimo lavoro eseguito da Francesco Maria.
È un dipinto, molto ispirato, dedicato all’emergenza esplosa in questo difficile 2020: la pandemia del covid 19. Nella sua sensibilità di giovane artista, Francesco ha trasferito nel dipinto pensieri, stati d’animo, angosce. Lo ha fatto con un linguaggio dell’arte contemporanea: è facile scorgere l’amore per una pittura dai colori forti e per le forme di grande modernità. La scena rappresenta “Il Coronavirus nel mondo”, che è il titolo dell’opera.
Francesco Maria Greco spiega e illustra il dipinto con queste parole: “Il Covid 19 viene rappresentato da un “Re”, un sovrano tiranno che aggredisce “la terra” e l’intera umanità, ponendola in una situazione di difficoltà inedita, di portata globale. La sua Potenza destabilizza i nostri progetti di vita, colpendo giorno per giorno la nostra vulnerabilità fisica e spirituale rendendoci impauriti di fronte alla sua Potenza immane. L’albero, rappresenta l’umanità impaurita, mentre i rami rappresentano le braccia; un abbraccio ideale dell’uomo al sole, simbolo di luce e speranza per l’intera umanità”.
Siamo lieti di condividere questa bellissima opera di Francesco Maria che ha saputo cogliere, con l’efficacia di una immagine, il mondo dei nostri pensieri in rapporto ad evento inimmaginabile, imprevedibile, che sta coinvolgendo tutta l’umanità. Un evento che richiede a tutti noi senso di responsabilità, perché solo così si potrà battere “Cattivirus”, così come viene ironicamente chiamato nella storia ormai conosciuta in tante scuole (“Il giorno in cui Cattivirus finì ko”, Funtasy Editrice).

